Abbiamo iniziato con un "Permettete?", perché in Italia, quando si parla di calcio, cercare di essere imparziali è difficile se non inutile. Eppure, osservando questi oggetti cercando di escludere qualsiasi influenza - positiva o negativa - dettata dal "tifo", non abbiamo potuto astenerci dal commentarli. E ci sembra che il risultato sia uno specchio "drammatico" di un periodo non proprio esaltante per la Juventus. Una delle squadre di maggior successo del paese. L'oggetto? È la prima collezione di sedie pieghevoli commissionata dalla società calcistica. E affidata a Seletti, "azienda italiana nota per la sua anima pop e le sue collaborazioni non convenzionali in vari ambiti del lifestyle contemporaneo". L'azienda che produce e commercializza il merchandising di Maurizio Cattelan e Toilet Paper, con Pierpaolo Ferrari.
Ci esponiamo: il risultato appare piuttosto scadente e "triste". Una sedia con struttura in alluminio con seduta imbottita e schienale rivestito in pvc verniciato. Al motivo grafico si aggiungono tre varianti in bianco e nero, i colori tradizionali della Juventus, con tocchi cromatici neon dal sapore fresco e pop: giallo, rosa, verde. "La nostra ambizione è affermarci come un lifestyle brand, capace di essere rilevante attraverso iniziative innovative anche fuori dal campo", ha dichiarato Andrea Bano, Head of Merchandising Revenue Juventus.
“Non avrei mai creduto di poter creare una collezione di mobili con una squadra di calcio!”, ha risposto Stefano Seletti, direttore artistico dell'omonima azienda. “Ma Seletti è eclettico, irrequieto e sempre pronto ad accettare nuove sfide. L'idea della sedia pieghevole nasce dal fatto che abbiamo riflettuto proprio su come guardare il calcio. La sedia pieghevole è quella che può risolvere una situazione come questa, e se è marchiata con il logo e i colori della squadra del cuore, tutto diventa più divertente”.
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L'ex calciatore lo aveva acquistato nel 2003 per 1.200.000 euro
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