Lampade di design per illuminare il tavolo da pranzo: 5 proposte da sogno

2021-12-27 05:07:34 By : Ms. erica do

I food blogger lo sanno bene: la luce è fondamentale per fotografare un piatto. Ma la luce è ancor più importante per poter vivere al meglio l’esperienza gourmet, per poter godere non solo dei profumi e dei sapori, ma anche dei colori e della resa di una pietanza.

Ecco una selezione di lampade pensate per illuminare al meglio il tavolo da pranzo.

Se non si ama la luce dall’alto, o per ovviare al problema della mancanza di un attacco a soffitto, una soluzione potrebbe essere la lampada a parete a braccio, fissa, oppure con struttura rotante ed estensibile.

Un esempio? Flyer di Prandina, a illuminazione diretta verso il basso, disponibile come standard in bianco o in nero, ma facilmente customizzabile su richiesta, e con due lunghezze, da 145 o 175 centimetri, con struttura rotante e movimento orizzontale di circa 140 gradi.

Con la sua forma ellittica e plissettata e le sue due particolari estremità, ricorda le tradizionali lanterne cinesi. È la lampada EK61 Opal Pendant dell’architetto ed ebanista danese Esben Klint, figlio del celebre architetto Kaare Klint. Uno chandelier dal look contemporaneo, progettato per la prima volta nel 1961, ma messo in produzione soltanto adesso da Carl Hansen & Son, in vetro opalino soffiato a bocca e dettagli in rovere massello lavorati a mano.

A quasi cinquant’anni di distanza dall’uscita del modello originario, Flos ripropone la celebre lampada a parete 265, firmata da Paolo Rizzatto nel 1973, nella nuova 265 Chromatica.

La nuova versione, per la quale non a caso è stato aggiunto nel nome la parola Chromatica, vede il colore protagonista, come elemento decorativo e funzionale. Già il progetto originario di Rizzatto prevedeva che a ogni elemento fosse associato un colore primario: il cappello, l’elemento più importante, era disegnato in rosso, il peso in giallo e il braccio di collegamento in blu. Nel 1973 prevalse però l’idea di produrre la 265 in tonalità più tenui. Mezzo secolo dopo, 265 Chromatica ripristina l’idea originale e a colori dell’architetto.

Sun – Light of love, progettata da Tord Boontje per Foscarini, decora gli ambienti con la sua presenza geometrica ma al tempo stesso fluida e organica. Il diffusore è immaginato come il sole, dai contorni indefiniti che si irraggiano dal centro, formato da 390 elementi in metallo innestati sul corpo centrale. Disponibile in bianco, o nella preziosa finitura oro (foto in copertina).

Illumina e assorbe i rumori: è Silenzio, progettata da Monica Armani per Luceplan, la sospensione con struttura in alluminio, tessuto e pannelli fonoassorbenti, per migliorare l’illuminazione della sala da pranzo, ma anche garantire il perfetto comfort acustico. Una lampada ideale nei ristoranti, dove spesso per il forte brusio si fatica a conversare e ad apprezzare un piatto.

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