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Il difensore ha bagnato con una rete il suo esordio in maglia giallorossa. «Grande gruppo e grande tifoseria: sono fattori importanti per far bene»
Un esordio migliore forse nemmeno lui se lo sarebbe immaginato: vittoria larga e netta, una prova personale ampiamente sopra la sufficienza e pure la gioia del gol a far da ciliegina. Erasmo Mulé ha ancora tutti i fotogrammi di domenica sera davanti agli occhi mentre si siede dietro il tavolo della sala riunioni in via Gioacchino da Fiore. E sorride felice, come qualsiasi scolaro che al primo giorno tra i banchi vede assegnarsi già un otto dal maestro per il sol fatto di aver risposto bene all’appello. Sciogliersi e lasciar parlare le emozioni così non è affatto difficile. «Non mi era mai successo in carriera – ammette – più di questo cosa chiedere?».
INIZIO CON IL BOTTO – La sua incornata arrivata al minuto cinquantuno della sfida contro il Picerno ha rappresentato una doppia ipoteca per il Catanzaro: sul risultato, già di per sé costruito da Biasci e Iemmello, e sui primi tre punti nel torneo. «Nulla di provato in allenamento – giura – merito di “Briga” (Brighenti n.d.r) che è riuscito a mettere un bel cross. Speriamo che gliene escano altri così. Qui ho trovato un gruppo di ragazzi bravissimi e penso che
questo sia un fattore importante per puntare al meglio». Non lo dice ma glielo si legge negli occhi che sentirsi protagonista subito gli è piaciuto e vorrebbe continuare ad esserlo, magari anche battendo il record di segnature – due, ai tempi del Trapani – per riassaporare la sensazione. «Ci sono giocatori più grandi che hanno più esperienza di me – dice – Martinelli ha fatto campionati importanti, mi ha dato consigli e carica prima della partita. A me poi piace vincere ed è per questo che ho scelto di venire qui. Mi alleno al massimo, faccio quel che devo fare, poi le scelte spetteranno al mister».
SFIDA LANCIATA – Con questo spirito già settimane addietro aveva abbracciato l’avventura passando dalla Juventus Under23 alle aquile anche per riprendere confidenza con il pallone dopo l’infortunio dello scorso anno. «Stare fermo due o tre mesi non è facile a livello mentale – il commento del difensore – Ma ora è tutto passato e penso alla stagione iniziata, a farla il meglio possibile. Nel girone C si guarda più al fisico che alla tecnica: qui il calcio è passione e Catanzaro ha una tifoseria che si fa sentire. L’avevo già visto da avversario: sarà fondamentale quest’anno per incutere timore a chi verrà a giocare a casa nostra».
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