Morrison: “Gli oggetti non devono urlare mai” - la Repubblica

2021-11-05 03:54:02 By : Mr. Alex Song

Quest'anno sarebbe stato il suo 40esimo Salone del mobile, e nel 2020 ha ricevuto il Compasso d'Oro alla carriera, ma nessuna festa: «Ho dimenticato di organizzarla, sarà per la prossima volta», dice ridendo Jasper Morrison. L'architetto e designer londinese, uno dei più influenti degli ultimi decenni, è l'anti Philippe Starck per eccellenza, rilascia di rado interviste, non propone mobili ad effetto, ma progetta, a volte con tempi molto lunghi, soluzioni pensate per durare. Molteni&C “Per il riciclo abbiamo la stoffa” di Valentina Ferlazzo 07 Luglio 2021 Tea Chair per Molteni&C|Dada: “Una sedia da pranzo imbottita moderna, più leggera anche visivamente”, dice Morrison Come Tea Chair, la nuova dining chair per Molteni&C|Dada , una in cui Morrison condensa il suo amore per il legno, quell'apparente semplicità frutto di una complessità risolta, la funzionalità e l'ergonomia prima di tutto: «Quando Molteni mi ha chiesto di progettare una sedia da pranzo. ansioso, perché in questa tipologia di seduta spesso l'imbottitura risulta troppo importante ed evidente rispetto alla struttura. La mia ambizione è stata quella di progettare una sedia da pranzo moderna, più leggera materialmente e visivamente, con una parte imbottita secondaria rispetto alla struttura, comoda ma che fosse integrata». Un Gio Ponti così non l'avete mai visto di Aurelio Magistà 05 Aprile 2021 Una sedia che potrebbe ricordare le sedute da pranzo degli anni Cinquanta di Gio Ponti, ma con un'allure più contemporanea: «Lo schienale ha una forma tonda e giocosa che dona uno sguardo affresco». Tea Chair può essere in massello finitura eucalipto, rovere naturale o nero, e con diversi rivestimenti, come l'intera gamma tessile di Molteni&C|Dada, la pelle testa di moro o l'eco tessuto di Kvadrat: «Un mobile ben progettato può durare cento anni, con questa longevità la sostenibilità è già raggiunta, in più oggi si possono utilizzare materiali riciclati ea basso impatto». Il designer da tempo colleziona, oggetti comuni, realizzati da artigiani e piccoli produttori, come i mestoli e posate in legno creati dal padre dei Bouroullec Jasper Morrison su Instagram pubblica spesso oggetti comuni, dallo schiaccianoci alle forbici, che vende online e nel suo studio- shop di Londra immaginato come un negozio di casalinghi. Tra questi oggetti, i cucchiai di legno creati dal padre dei designer Bouroullec: «Erano le bomboniere per le nozze di Erwan, mi ha colpito la forma che ricorda il design dei Bouroullec, come una creatività genetica». Negli anni Novanta, Morrison inizia a osservare che alcuni oggetti anonimi hanno il potere di creare più atmosfera rispetto a certi pezzi di design, «perché gli oggetti anonimi non il peso dell'ego del loro designer-autore». Nel 2006 con Naoto Fukasawa conia il nome Oggetti soprannaturali: «Oggetti discreti, che con la loro presenza non urlata rendono migliore una stanza. Gli oggetti soprannaturali sono un libro, una mostra, e una guida per me oggetti per progettare meglio, per ideare che appaiano meno di design, design inteso come estrema espressività». Un manifesto progettuale frutto di una crisi intima del designer: «In quel periodo non mi piaceva il design, come se fosse un'attività stupida, mi sentivo depresso, mi chiedevo perché gli oggetti di design non funzionassero abbastanza bene come quelli anonimi, non creavano quell'atmosfera». A Shoreditch, vivace quartiere di Londra, Jasper Morrison ha ricavato nel suo studio uno shop immaginato come i negozi di casalinghi, “che stanno scomparendo in Italia”, sottolinea Ad aprirgli gli occhi fu Vico Magistretti, suo maestro al Royal College of Art di Londra : «Ci incontrammo a Linate, stavamo salendo sull'aereo per Londra, lui aveva 75 anni, io 35, e mi disse: “Siamo le persone più fortunate al mondo a fare questo lavoro”. Quella frase rimbombò in me, io ero all'inizio della mia carriera già così deluso, lui invece in età da pensione e pieno di entusiasmo. Cercai di apprezzare la mia professione, lasciando che il design fuoriuscisse in modo spontaneo, come quell'incredibile naturalezza ed eleganza di Magistretti».