Crimini del Futuro - Spettakolo.it

2022-09-10 01:34:22 By : Mr. Alvin Hu

L'autopsia di oggi è l'arte di domani

Crimes of the Future di David Cronenberg con Viggo Mortensen, Léa Seidoux, Kristin Stewart, Scott Speedman

Il primo Crimes of the Future di Cronenberg, del 1970, ci allertava sulle epidemie letali da uso di cosmetici e anticipava la nascita di nuovi organi. Questo Crimes of the Future passato a Cannes è -anche- un’indagine poliziesca. In un futuro imminente, squallido e buio, togliere e aggiungere parti al corpo come già fanno certi performer  sarà arte quotidiana e si farà quasi in pubblico e senza anestesia, anche con macchine per autopsia: il dolore è un ricordo del passato (e molti lo rimpiangono). Mortensen si fa crescere organi tumorali e se li fa levare nelle esibizioni dalla partner Seydoux, con macchine celibi un po’da Colonia penale di Kafka un po’ alla Burroughs. Peraltro concupito dalla Stewart, sempre più vampira che vamp,  che lavora all’ufficio che brevetta i nuovi organi. La chirurgia è il nuovo sesso. Gli organi interni gli spazi dei nuovi tatuaggi.  Poi c’è un sottobosco di operazioni così, ma clandestine, e un’indagine che ruota attorno a un bambino ucciso dalla madre. C’è una setta, un’avanguardia, quasi una religione del prossimo corpo umano: starà meglio se si nutrirà di plastica. Il film come ha giustamente detto qualcuno è un’operazione di stile che  spesso sfiora il disturbante: organi in vista (come in tutti i serial ospedalieri, ma qui turbano),  tumori da esibire (come nelle mostre, ma qui turbano), bambini morti (come nei telegiornali, ma qui turbano), un’atmosfera di totale disastro depressivo: forse per difesa l’operazione di Cronenberg è stata sminuita. Eppure è il suo repertorio   consueto: oggetti che passano dall’inorganico all’organico (li aveva già dipinti così Bacon, ma qui c’è una sedia per mangiare che sembra la variante “viva” di quella che imboccava Charlot in Tempi moderni), la libido chirurgica, l’orribile che transita nel normale, la sessualità cercata, anche per motivi di memoria, dove risiedeva il dolore. Strane escrescenze d’ironia dove non te le aspetteresti. Poi la plastica che impareremo a mangiare, forse, come i pesci, e l’eterna dialettica tra il nuovo che spinge e il vecchio che frena. Avete voglia di guardare avanti? Nel futuro c’è, per legge di natura, la morte.

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