Roiano, Via Apiari, continua l'abbandono di rifiuti ingombranti nelle isole ecologiche - TRIESTE.news

2022-08-20 01:19:25 By : Ms. Tina Zeng

01.08.2022 – 09:30 – Continua senza sosta l’abbandono di rifiuti ingombranti nelle isole ecologiche di Via degli Apiari, nel rione di Roiano, a Trieste. Trattandosi di una via scarsamente trafficata, per non dire deserta, in particolar modo nelle ore notture quando i pochi esercizi commerciali della zona hanno già abbassato da ore la saracinesca, i diversi bottini dell’indifferenziata sistemati in vari tratti della Via vengono presi di mira dai “furbetti dei rifiuti ingombranti” per abbandonare nei loro pressi un gran numero di vecchi mobili ed oggetti. Lo scorso 12 Giugno, ignoti, nottetempo, avevano abbandonato numerosi elementi d’arredo nei pressi dell’isola ecologica sita dinanzi al civico 24. Nella notte tra Sabato 30 e Domenica 31 Luglio, tale episodio si è ripetuto con l’aggiunta, questa volta, di diversi secchi in plastica contenenti materiali di scarto derivanti dalle attività di qualche cantiere edile, assi di ferro ed una stufetta elettrica; il tutto nuovamente appoggiato al muro di cinta di un giardino privato e sui cassonetti stessi rendendo pericoloso non solo il loro utilizzo ma anche il transito di auto e scooter lungo la carreggiata in quanto gli oggetti, stipati alla bene meglio ed in equilibrio precario, spesso sono stati rinvenuti a terra; tutti oggetti che, secondo il buonsenso ed il regolamento circa lo smaltimento dei rifiuti ingombranti del Comune di Trieste andrebbero portati a costo zero (gratis anche richiedendo il servizio di recupero a domicilio, ndr) presso gli appositi centri di raccolta di AcegasApsAmga sparsi sul territorio cittadino. Il più vicino, si trova proprio a Roiano, in Via Valmartinaga.

Oltre all’area ecologica appena menzionata, ulteriori episodi di degrado si sono verificati negli scorsi giorni anche in quella dinanzi al civico 3 dove ignoti hanno abbandonato una sedia d’ufficio e saturato i bottini con numerosi scatoloni contenenti piccoli elettrodomestici, un tappeto persiano e materiale di scarto vario come plastiche ed imballaggi. Nel dicembre del 2020 la suddetta isola ecologica era stata data alle fiamme da ignoti.

Come appurato nell’ambito della stesura di un precedente articolo, secondo i dati rilasciati dall’ARPA lo scorso anno, i “triestini” fanno ancora molta fatica a differenziare i rifiuti e a conferire nei centri di raccolta quelli considerati “ingombranti”. Dati alla mano, in Friuli Venezia Giulia si ricicla circa il 65% dei rifiuti, un dato di tutto rispetto considerata la media nazionale ma che purtroppo non va ascritto al Capoluogo Regionale. Nell’ultimo triennio, infatti, i dati riguardanti la raccolta differenziata della città di Trieste non hanno mai superato il 44% anche se, rispetto al 2019, i numeri odierni fanno emergere un lieve miglioramento il quale tuttavia non arriva a toccare la soglia del 45% in grado di far passare il Capoluogo Giuliano dalla fascia rossa a quella gialla più virtuosa. A peggiorare poi la lacuna, c’è proprio il fenomeno dell’abbandono di rifiuti ingombranti lungo le strade o presso le aree ecologiche. Secondo i dati Acegas, nel solo 2020, questa pratica incivile è costata alle casse comunali quasi 500.000 euro. Negli scorsi anni, infatti, sono stati numerosi i precedenti verificatisi in diverse zone delle città, alcuni dei quali sono stati poi oggetto di indagine da parte delle Guardie Ambientali della Polizia Locale di Trieste le quali, una volta individuati i responsabili, in base all’Articolo 23 del “Regolamento Gestione Rifiuti Urbani e Pulizia del Territorio” sono stati sanzionati con un’ammenda dal valore di 600 euro. Le istituzioni ricordano che la gestione differenziata dei rifiuti urbani è indispensabile per ottenere la riduzione del carico dei rifiuti stessi, che, in quantità ormai eccessive, sono destinati alle discariche, ma anche e soprattutto perché, se smaltiti in modo corretto, permettono di ottenere un notevole risparmio energetico, il riciclaggio delle materie prime e, quindi, un minore inquinamento ambientale.

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