Politiche 2022, meno dieci alla presentazione delle liste: il "gioco delle sedie" si fa duro anche per i favoriti - Genova 24

2022-09-10 01:31:03 By : Ms. Miki Wong

Per M5s e Lega lo shock numerico più evidente, il Pd blinda Orlando e risolve il nodo Furlan, Fdi ha già inviato i nomi a Roma. E poi ci sono le ambizioni dei centristi

Genova. Nella campagna balneare, finalmente, si è iniziato a parlare anche di programmi ma è innegabile che, viste le scadenze – domenica la presentazione dei simboli, il 22 agosto quella delle liste che correranno alle elezioni del 25 settembre – a imperversare saranno ancora i totonomi. A complicare i giochi, di tutti i partiti e di tutte le coalizioni, è la riforma del parlamento che, come noto, ha decurtato, da 24 a 15, il numero dei seggi attribuiti alla Liguria tra Camera e Senato. E così non solo chi si teme di andare incontro alla sconfitta (stando ai sondaggi il centrosinistra) ma anche chi vincerà dovrà fare i conti con un severo “gioco delle sedie”.

Lo shock maggiore si prospetta per il Movimento 5 Stelle: nel 2018 aveva piazzato 8 parlamentari, questa volta, nel migliore dei casi, potrebbe essere uno solo il politico a spuntarla. Secondo alcune simulazioni, se il “partito di Conte” arrivasse al 12,5% (stima ottimistica) per i grillini si profilerebbe un seggio alla Camera con il meccanismo dei resti del proporzionale. Quasi impossibile la vittoria in uno dei collegi uninominali. Top secret la lista di autocandidati inviata a Roma ma qualcuno è già uscito allo scoperto: l’ex sottosegretario Roberto Traversi, Luca Pirondini, Maria Tini, Fabio Ceraudo. Non ci provano, invece, Stefano Giordano e Michele Colnaghi.

Ridimensionamento inevitabile nonostante le prospettive di vittoria anche in casa Lega, che di parlamentari ne aveva sette. A complicare il rebus del Carroccio non solo la diminuzione dei seggi in generale ma anche l’ascesa degli alleati di Fdi. Alla fine le liste vedranno in posizioni favorevoli i sette uscenti con probabili Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone capilista per Camera e Senato su Genova. “Blindata” anche la sottosegretario Stefania Pucciarelli. Unica new entry con una possibilità concreta potrebbe essere Alessandro Piana, assessore regionale, nel collegio di ponente.

Forza Italia aveva cinque parlamentari e stando alle stime attuali potrebbe eleggerne uno. Si è parlato nei giorni scorsi di un avvicendamento tra Bagnasco senior e junior, con Carlo, sindaco a Rapallo, che subentrerebbe in caso di vittoria al padre Roberto. Suggestioni, gli equilibri sono ancora da calibrare tra gli azzurri.

Acque tormentate anche in casa Pd. Che nel 2018 aveva eletto tre parlamentari in Liguria oltre ai “big” Orlando e Pinotti fuori regione. Tra alleanze modificate in extremis, ipotesi di paracaduti esterni e ambizioni interne le liste dei Dem liguri e genovesi sono ancora in alto mare. Se la situazione fosse disperata forse non ci sarebbe una corsa alle candidature ma tutto sommato Genova è una delle grandi città dove il vantaggio del centrodestra sul centrosinistra potrebbe essere messo in crisi dall’alleanza Calenda-Renzi. Dando per assodato – e non lo è – che quel 5-6% di voti siano rosicchiati alla coalizione di destra. E quindi tre nomi potrebbero sfangarla.

Allo stato attuale, con Roberta Pinotti che ha deciso di uscire di scena, uno degli spazi sicuri del proporzionale andrebbe al ministro Orlando, peraltro esponente della corrente maggioritaria del partito. Radio Pd, nelle ultime ore, dà in partenza per altri lidi (Campania? Veneto?) la leader della Cisl Annamaria Furlan. L’altro posto quasi assicurato potrebbero giocarselo, dunque, le sindache Valentina Ghio (che è anche segretaria regionale) e Katia Piccardo (partono proprio da Rossiglione, questa sera, le feste dell’Unità) oppure gli esponenti del partito locale Terrile e Lodi, ma anche Pandolfo e Basso.

Restando a sinistra, sembra restare inascoltato l’appello lanciato da Sinistra Italiana, che avrebbe preferito un alleanza che comprendesse anche il M5s, concetto espresso anche da Ferruccio Sansa, ma l’uscita di scena di Calenda e il ricompattamento dei rossoverdi per alcuni potrebbe riaprire gli spazi per una candidatura di Ariel Dello Strologo. Un altro nome papabile è quello di Stefano Quaranta, ex parlamentare di Sel.

Chi ha tutto da guadagnare, e può permettersi di cedere pure qualche posto agli alleati, è Fratelli D’Italia. Il partito della Meloni, che si appresta a lanciare una campagna tra spiagge e sagre, a colpi di infradito brandizzate e altri gadget, si presenta agli elettori liguri (e ai turisti) sperando di centrare tre o quattro seggi.

Rispetto ad altri partiti Fdi in Liguria è pronto ai ranghi di partenza e ha già inviato a Roma i 24 nomi da candidare. Tra questi dieci genovesi: il coordinatore regionale Matteo Rosso, l’ex forzista Giancarlo Vinacci, l’assessore regionale Simona Ferro, l’ex assessore comunale Laura Gaggero e l’ex vicesindaco Massimo Nicolò, ma anche il commissario provinciali Antonio Oppicelli, fresco di nomina in Amiu, e l’ex consigliere regionale Sartori.

Fratelli d’Italia cederà due collegi uninominali, anche se non i più facili da vincere, ai totiani sotto il simbolo di Noi Moderati. La quarta gamba del centrodestra che in Italia punta a ottenere 15 seggi uninominali se ne gioca ben due in Liguria, visto l’alto gradimento ottenuto dagli arancioni alle amministrative. Ma può puntare, se davvero raggiungerà il 3,5% delle preferenze a livello nazionale, a qualche spazio anche nei proporzionali per Camera e Senato.

Probabili nei due collegi di Genova uninominali, alla Camera, le candidature di Sandro Biasotti e Ilaria Cavo. In ballo in Liguria anche gli altri assessori, Scajola e Giampedrone e, se pure il Fdi Berrino fosse eletto, dal 26 settembre si profilerebbe un rimpasto di giunta non indifferente. Al centro si gioca un posto da capolista alla Camera anche il sottosegretario Andrea Costa (Lupi) e scalpita l’ex grillino Rizzone, in quota Coraggio Italia.

Riuscirà il terzo polo di Calenda e Renzi ha ottenere qualche parlamentare in Liguria? Alla domanda sugli obbiettivi Roberto Donno, ricercatore dell’Iit e coordinatore regionale di Azione, aveva risposto così pochi giorni fa: “A livello nazionale i sondaggi ci davano intorno al 6-7% prima dell’accordo col Pd. L’obiettivo in Liguria è riprodurre le stesse percentuali nazionali, quindi lavoriamo in questa direzione”. Nel frattempo c’è stato il matrimonio con Italia Viva che, però, avrebbe già penalizzato a livello di gradimento. Se ci sarà spazio per una figura probabile che quella sarà Raffaella Paita, fedelissima renziana. Rumors danno un avvicinamento dei calendiani a Elisa Serafini, ex assessore del “Bucci 1” oggi giornalista e startupper.

Copyright © 2010 - 2022 - Testata associata ANSO

Registrato presso Tribunale di Savona N° 571/06