Umbria fino al 6 marzo vetrina della civiltà dei "Lombardi in Italia" - EtruriaNews

2021-11-16 16:03:34 By : Ms. Miley Liu

PERUGIA - “Dall'odierna Scandinavia, dopo un lungo viaggio migratorio, nel 568 arrivarono in Italia i Longobardi. Durante questo lungo viaggio il popolo longobardo seppe assimilare altre popolazioni, condividerne la cultura, le tradizioni ei costumi; dando vita ad un nuovo team etnico-culturale. Al loro arrivo in Italia, entrati in contatto diretto con il patrimonio culturale romano, i Longobardi strutturarono una cultura ancora nuova, riuscendo a coniugare il loro substrato germanico con la tradizione classica e romano-cristiana. Questo ne ha fatto i veri seguaci, molto forse anche più dei Bizantini, della civiltà romana”.

L'Umbria, fino al prossimo 6 marzo 2022, sarà una vetrina privilegiata per chi vorrà avvicinarsi alla conoscenza della civiltà longobarda. Saranno infatti due le mostre, a Campello sul Clitunno (Pg) e Spoleto (Pg) che permetteranno di entrare in contatto con gli elementi della vita quotidiana della civiltà longobarda e con i sette monumenti architettonici UNESCO che si trovano in tutta Italia.

In occasione delle celebrazioni per il decennale del riconoscimento del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 dC)” come Patrimonio dell'Umanità UNESCO, infatti, a Campello sul Clitunno (Pg), a Palazzo Casagrande, la mostra “ Longobard Trames. Tra Architettura e Tessuti” una straordinaria opera di ricostruzione, basata su dati archeologici, della vita quotidiana dei Longobardi, un viaggio tra tessuti, abiti e gioielli prodotti da questa straordinaria civiltà (aperta fino al 20 febbraio 2022, ingresso gratuito).

Mentre a Spoleto (Pg), presso la Rocca Albornoz - Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, verrà inaugurata venerdì 12 novembre 2022 la mostra “Toccando con mano i Longobardi”, aperta fino al 6 marzo 2022, realizzata in collaborazione con il Il “Museo Tattile Statale Omero” di Ancona, offre la possibilità unica di ammirare i sette monumenti del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, con l'obiettivo di far conoscere la straordinaria natura e complessità del sito Patrimonio dell'UNESCO, attraverso un percorso tattile e una gamma differenziata di opzioni di fruizione che ne facilitano la comprensione, garantendo a tutti un'esperienza multisensoriale ottimale.

Oltre alle due mostre, l'Umbria conta sul territorio anche due dei sette siti che da dieci anni fanno parte del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia”: a Spoleto (Pg) la Basilica di San Salvatore, edificio eccezionale per la lingua romanica classica con cui è stato concepito che conserva la ricca trabeazione con fregio dorico, impostata su colonne doriche nella navata e corinzie nel presbiterio. A Campello sul Clitunno (Pg) troviamo il Tempietto del Clitunno, piccola cappella a forma di tempietto corinzio tetrastilo in antis con due portici laterali. Il design e la perizia nell'uso degli antichi spolia uniscono il Tempietto, al San Salvatore di Spoleto. All'interno sono presenti dipinti murali di notevole qualità.

La mostra itinerante è una straordinaria opera di ricostruzione, basata su dati archeologici, della vita quotidiana dei Longobardi, un viaggio attraverso tessuti, abiti e gioielli prodotti da questa straordinaria civiltà

Tutti gli abiti esposti sono stati realizzati a metà, con tessuti realizzati rigorosamente a mano su telai a licci orizzontali che riproducono esattamente il numero di fili di trama e di ordito presenti per cm, nonché lo spessore dei fili stessi e le torsioni. L'altra metà degli abiti è stata realizzata utilizzando una tela di cotone industriale proprio per sottolineare che il modello dell'abito riproposto è frutto di contaminazioni scientifiche ed elaborazioni dei curatori.

I tessuti e le bordure sono stati realizzati nel carcere di Spoleto dalle detenute del corso di tessitura, con i telai dell'IIS Sansi Leonardi Volta, dopo uno straordinario lavoro di studio e ricostruzione di trame e orditi derivati ​​da ritrovamenti archeologici. La composizione dell'abito maschile e femminile è stata realizzata con attenti confronti iconografici uniti alle poche fonti letterarie (Historia Langobardorum di Paolo Diacono), il risultato è una proposta accurata delle antiche tecniche di tessitura e taglio e cucitura dell'abito altomedievale. Sono rappresentate le diverse classi sociali, completate da accessori realizzati dai detenuti del ristretto Liceo Artistico. Il visitatore guidato da icone e lance equine tra reperti dal IV all'VIII secolo, incontra i protagonisti delle trame lombarde davanti ai grandi fondali fotografici dei sette monumenti architettonici che compongono il sito seriale “I Longobardi in Italia. Luoghi del potere (568-774 d.C.)”.

La mostra, a cura di Glenda Giampaoli e Giorgio Flamini, con il confronto scientifico di Donatella Scortecci, nasce grazie alle risorse della Regione Umbria, legge regionale 24 del 2003 progetto "Musei che hanno roba", del MiBACT, dell'Associazione Italia Langobardorum e Legge 77 del 2006 a sostegno dei siti UNESCO; ha uno straordinario valore scientifico, didattico, illustrativo e sociale, tanto che a Campello sul Clitunno è possibile organizzare visite ad hoc per le scuole con possibilità di laboratori tessili per studenti e gruppi di visitatori.

La mostra itinerante è stata realizzata dall'Associazione Italiana Langobardorum in collaborazione con il "Museo Tattile Statale Omero" di Ancona e finanziata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali con la Legge 77/2006, con l'obiettivo di far conoscere lo straordinario e complesso del sito UNESCO attraverso un percorso tattile e una gamma differenziata di opzioni di utilizzo che facilitano la comprensione, garantendo a tutti un'esperienza multisensoriale ottimale.

Le sale esporranno sette plastici tridimensionali dei monumenti architettonici che più rappresentano il sito seriale lombardo e sette plastici relativi alle aree in cui i monumenti si trovano, per consentire l'esplorazione tattile dei loro contesti di provenienza. A rendere ancora più fruibile il percorso saranno le audiodescrizioni (in italiano e inglese), registrate dagli attori della Compagnia #SIneNOmine della Casa Maiano di Spoleto, da ascoltare tramite NFC e QR code, oltre a un catalogo in Braille e uno a caratteri grandi per la libera consultazione, infine, per consentire un utilizzo inclusivo dei modelli, sono stati realizzati video con la tecnica del compositing nella LIS - Lingua dei Segni Italiana, corredati di immagini e animazioni, sottotitoli e audio.

La mostra “Toccare con mano i Longobardi”, permette di conoscere e “toccare con mano” le sette eccellenze architettoniche del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” da dieci anni riconosciuto dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, in un itinerario dei luoghi del potere longobardo.

Entrambe le mostre sono curate dall'Associazione Italiana Langobardorum, struttura di gestione del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, che si trovano da nord a sud della Penisola, dove si estendevano i domini dei più importanti Ducati Longobardi. I beni inseriti nel Sito sono, ciascuno per la propria tipologia, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse su tutto il territorio nazionale e rispecchiano l'universalità della cultura lombarda al momento del suo culmine.

Comprende: l'area della Gastaldaga e il complesso episcopale di Cividale del Friuli (UD), il Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo (FG), l'area monumentale con il Monastero di San Salvatore - Santa Giulia a Brescia, il Castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Torba e Castelseprio (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) e il Complesso di Santa Sofia a Benevento.

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